Da oggi anche in Fattoria Valdastico caseifichiamo con il caglio vegetale.
Ma cos’è questo caglio vegetale?
Si pensa che la scoperta del caglio (o presame) vegetale sia avvenuta nelle zone montane: i malgari, spinti per lo più da motivazioni economiche, usavano fiori delle piante spontanee per la produzione del caglio. Le più utilizzate sono tuttora il Carciofo selvatico, la pianta del gallio e quella del fico.
Nonostante fosse un composto ottenuto al risparmio, senza sacrificare cioè nulla del bestiame, l’esperienza dimostrò come fosse possibile ottenere formaggi particolarmente delicati e cremosi.
Ma il termine caglio, in realtà, ha origini latine: quaglio significa “coagulum”, coagulo, latte rappreso, presura. Ed è un addensante conosciuto già molti secoli fa che permette la coagulazione del latte e conferisce specifiche caratteristiche organolettiche ai prodotti caseari. Una coagulazione che solidifica il latte perché possa essere conservato per maggior tempo e sotto forma di un’invitante forma di formaggio.
Diversamente da quello animale, generalmente di origine bovina, estratto dall’abomaso, lo stomaco di alcuni animali ruminanti, il caglio vegetale è eticamente in linea con la scelta vegetariana.
Una scoperta, dunque, effettuata molti secoli fa che continua a vivere tuttora: destinata ad offrire prodotti genuini e saporiti per le tavole di tutti gli amanti del formaggio!
Utilizziamo il caglio vegetale per i formaggi freschi come le mozzarelle, lo stracchino, la casata, il pressato e le caciotte dolci.
Chiedi direttamente informazioni negli spacci di Zanè e Sarcedo.